MOSTRA FOTOGRAFICA "COMPLESSI".



1.

E’ terminata ieri sera a tarda ora la terza edizione della mostra fotografica dei gruppi e dei cantanti sammarchesi, quest’anno dedicata solo ai complessi degli anni 60 / 70 con qualche coda nei decenni successivi. La novità sta nel fatto che una intera sezione è stata dedicata ai musicisti del posto scomparsi in questi ultimi anni, inevitabile omaggio a personaggi che hanno reso grande la scena musicale del paese nel corso degli ultimi decenni del secolo scorso. Da Tonino Lombardozzi ( qui introdotto da una sequenza fotografica preziosa e struggente che riguarda i primi timidi passi dei gruppi pop più o meno organizzati in paese – 1948 – 1950 – e da lui guidati ) a Tonino Rispoli, anch’egli in bella vista per una serie di fotografie che lo hanno visto in compagnia, agli inizi dei sessanta sulla riviera ligure – dove lui all’epoca risiedeva – accanto a personaggi importanti dello spettacolo e della canzone leggera italiana del periodo. Del gruppo la foto più importante è senz’altro quella che lo ritrae accanto ad una Mina timida ed impacciata (siamo nel 1961 e la grande Mina era alle prime armi), immagine rara, sicuramente il pezzo forte dell’intero catalogo. Non sono da meno anche le restanti foto. Il cantautore vi è immortalato vicino ai principale cosiddetti big della canzone italiana dei primi anni sessanta, monumentali scatti che lo fissano accanto a Umberto Bindi, Joe Sentieri, Gino Latilla e Herbert Pagani tra gli altri, personaggi popolari della scena sanremese di quegli anni cruciali dove pure Rispoli è ritratto proprio sul palco del casinò municipale nel corso di una performance, in una foto splendida e storica del 1961.
Vi sono altri amici scomparsi, da Beppe Monte a Bonifacio Tancredi sino al maestro Tackis passando per Luigi Tantaro, quest’ultimo, il primo a lasciarci molti anni fa in modo improvviso, grande appassionato di musica dei sessanta, batterista chitarrista e cantante di valore, presente, seduto dietro i tamburi in una foto che il destino ha voluto fissare in uno scatto memorabile e beffardo, accanto a Bonifacio Tancredi e Antonio Serafino Panzone, durante uno spettacolo dei Revivals nel 1986. Entrambi i musicisti sarebbero poi scomparsi a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, diversi anni dopo.
Il maestro Tackis, che ci ha lasciato nel novembre del 2009 in maniera drammatica, qui ripreso durante uno spettacolo a Rignano Garganico, è autore di un incredibile EP da incorniciare come unico reperto della scena demenziale cabarettistica del posto ( un Petrolini sfarzoso e godibilissimo, per usare alcune sue felici espressioni ) a cui però è mancata una continuità formativa, necessaria per far crescere il personaggio all’interno di una scena dove lui era l’unico protagonista ( un paragone seppure forzato può essere fatto con i Speranzoni, ovvero M. Fulgaro e M. Napolitano colti in una istantanea nel 1957 ), mentre Bonifacio Tancredi, alias Little Rock, tenero e sincero interprete della fiera canzone italiana dei sessanta e delle origini del rock and roll, ha rappresentato la parte più genuina della proposta revivalistica e nostalgica del pop sammarchese.
Beppe Monte ( Giuseppe Chiaramonte ), anch’egli cresciuto musicalmente nei primi anni sessanta è stata la presenza fondamentale, gran voce versatile dai toni confidenziali, del gruppo–istituzione a San Marco in Lamis, i Protheus. Tra le tante cose a lui attribuite, va ricordata la sua partecipazione al programma radiofonico La Corrida, di cui conservo la viva testimonianza, condotta da Corrado, in cui Beppe Monte vinse in volata con una superba interpretazione del brano Tanta voglia di lei dei Pooh.
Antonio Serafino Panzone, di cui sua figlia Giuseppina ha seguito le orme paterne con risultati eccellenti, ha avuto un ruolo di arrangiatore e bassista, all’occorrenza, nell’allestimento di spettacoli musicali sempre di impronta amarcord, e sempre in presenza di amici fatti della stessa sostanza : da Rispoli a Fulgaro, da Masullo a Tackis, tutti presenti in un gruppo di foto in cui si è voluto caratterizzare un periodo preciso della storia musicale del paese ed evidenziare il ruolo di coordinamento avuto da Panzone in questa storia.

2.
Altre fotografie hanno riguardato e documentato l’attività live dei tanti gruppi che si sono avvicendati sulla scena musicale in paese nel corso degli anni tra il 1969 e 1973, un lustro importante in cui la scena pop è cresciuta e si è ramificata in tante esperienze riconducibili a gruppi come I Wolves, Le Pietre Azzurre, I Birds, I Butterflies e gli Atomium, formazioni che hanno colto dalla fiorente scena pop nazionale i segni di cambiamento dei canoni musicali, suoni mutati e senz’altro più elaborati rispetto al passato.
I Wolves erano guidati da Leonardo Ianzano, cantante dalla voce spettacolare, cresciuto negli anni sino a raccogliere l’eredità della scena folk nostrana attraverso l’esperienza col gruppo Festa Farina e Folk, tuttora in attività ; i Birds erano caratterizzati da un naturale spinta progressive, molto forte all’interno del gruppo, mentre i Butterflies erano un gruppo di amici ispirato dalla scena pop dominante ( il solo Mario Masullo, batterista del gruppo, avrà sino ad oggi una vita artistica regolare ). Le Pietre Azzurre di Natale Tenace e Pietro Longo avevano invece scelto un suono con connotati hard melodici, in linea con certe tendenze di provenienza esterofila. Ciò che resta del gruppo è Luigi Nardella attualmente cantante dei Monoreddito, un gruppetto di amici attempati che suona ancora con immutato entusiasmo brani immortali dei sessanta e temi folk sammarchesi negli angoli suggestivi del paese e nei luoghi limitrofi.
Gli Atomium, ( la mostra gli dedica tutta la lunga genealogia partita dal 1972 e terminata alle soglie degli anni ottanta ) sono gli eredi, per popolarità e longevità, dei Protheus. La loro storia è ricca di avvicendamenti, innesti spesso azzeccati che hanno corrisposto sempre nuova linfa all’ evoluzione della loro musica. Vi hanno pure inciso un micidiale 45 giri nel 1976 durante un periodo in cui, ospite Gennaro Sassano, sembrava che il gruppo potesse decollare verso altri lidi. Cosi non è stato ma resta un gruppo fondamentale e soprattutto laboratorio per i Fly il nuovo gruppo di Paolo Pinto negli ottanta e novanta.
Anche dei Fly e della intera scena pop di fine millennio, la mostra ha fornito ampia documentazione, soprattutto di quei gruppi giovanili la cui storia è stata fragile ( eccetto i Virtuals forse ), seppure fuori tempo massimo rispetto ai tempi fissati dalla mostra, viene ricomposta secondo tortuosi passaggi e mai messa in luce in modo limpida e definitiva. I Fly hanno scelto lo spettacolo, niente evoluzione ; hanno scelto di fare concerti di qualità, assemblando repertori molto versatili buoni per tutti i gusti, a volte anche stucchevoli ma necessari a cavalcare i tempi in modo dignitoso. No so dire se siano ancora in vita.
Della mostra sono state esposte 150 fotografie formato grande, a colori, in bianco e nero e color seppia ; stampate e distribuite ai visitatori ( numerosi come sempre in queste occasioni ) un cospicuo numero di cartoline in 5 variabili soggetti, alcune riproducono il manifesto e la locandina, elaborate da Francesco Paolo Giuliani, ( la locandina racchiude le fotografie di tutti gli amici scomparsi, a cui la mostra è stata dedicata ) e alcuni dipinti di Nicola Maria Spagnoli dei 60 che la mostra ha ospitato, oltre ad una stupenda cartolina d’epoca raffigurante Tonino Lombardozzi ed amici ( 1948 ), che vuole dare lustro ai pionieri e alle origini del pop sammarchese e offrire al contempo ai sammarchesi sparsi in tutti gli angoli della Terra una buona ragione per essere orgogliosi del loro passato (e della loro terra).

LUIGI CIAVARELLA

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