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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

UNA VISITA A COLMAR

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Si dice che Colmar , almeno nel suo centro storico, sia il vero paese alsaziano (sotto tutela UNESCO), è un paesone di circa 70 mila abitanti ed è il capoluogo del dipartimento dell’ Alto Reno.  A circa 70 km da Strasburgo , si raggiunge con i frequenti e veloci treni anche se non proprio economici, ogni ora parte come minimo un regionale oltre ad almeno un altro convoglio, è possibile prendere anche il veloce TGV, la soluzione più economica costa 12€ a tratta ed impiega 30 minuti. Ovviamente mi sveglio sotto la pioggia, mestamente raggiungo la stazione di Strasburgo pensando alla sfiga di tempo che mi sto beccando, durante il viaggio vedo molti campi allagati, dalle pozzanghere cerco di capire l’ intensità della pioggia, anche se il treno è velocissimo capisco che la pioggia è battente. Scendo in perfetto orario, mi chiudo nel mio K-way, apro il fido ombrellino e mi avvio verso il centro distante una ventina di minuti di cammino, noto con piacere che non piove più molto forte. Dal

QUANDO IL PAESE SI TRASFORMA GRAZIE ALL'IMPEGNO DEI CITTADINI

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CCHIU' FA NOTTE E CCHIU' FA FORTE IL GIORNO DOPO.  di GRAZIA GALANTE Una giornata indimenticabile è quella appena trascorsa. La musica, la poesia, la tradizione, la cultura in generale hanno fatto da padrone.   Ieri a mezzogiorno è stato un vero piacere gustare un aperitivo musicale offerto dalla scuola di musica Santa Cecilia, diretta dal maestro Claudio Bonfitto . Si prova sul serio tanta gioia quando si vedono tanti ragazzi impegnati nella esecuzione di brani anche impegnativi. Contemporaneamente Ludovico Centola , rappresentante dell'associazione La valle degli Eremi , faceva da cicerone a un gruppo di giovani turisti che visitavano il centro storico del paese per scoprirne l'origine. Al Laboratorio Ludico , posto sotto al Centro Anziani, invece, veniva inaugurata la mostra artistica " Contrappunto " a cura di Cristino Pallara , Francesco Romanell i e Giulia Gazza in collaborazione con THU LAB , in contemporanea nella villa comuna

60 s BEAT ITALIANO VOL. 1 : LA MUSICA BEAT SCONOSCIUTA DEI SIXTIES IN ITALIA.

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di Luigi Ciavarella In una delle tante incursioni nel sottobosco del beat italiano , vissuto – come si sa – tra la metà dei sessanta e il fatidico 1968, ho scoperto una moltitudine di dischetti corsari che, lontani dal pop business delle grandi case discografiche italiane di quegli anni, hanno saputo, col tempo, ottenere la giusta rilevanza. Tutto ciò grazie alla passione, alla ricerca certosina e alla costanza di un pugno di persone che ha saputo scavare nelle viscere della storia per portare in superficie, e sottrarre quindi dal dimenticatoio, tutta una serie di dischi beat deliziosi e ingenui, a volte anche di genere hard garage ( il suono distorto delle chitarre fuzz in cui non si sa se voluto o derivante dalla cattiva qualità dello strumento … ) che altrimenti sarebbero rimasti lì per sempre. I pionieri hanno diversi nomi e sin dalle origini di questa corsa alla riscoperta di pepite musicali, un quarto di secolo fa pressappoco, hanno saputo portare alla luce manufatti talme

FEDERICO GARCIA LORCA.

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Notte dell'amore insonne Notte alta, noi due e la luna piena; io che piangevo, mentre tu ridevi. Un dio era il tuo scherno; i miei lamenti attimi e colombe incatenate. Notte bassa, noi due. Cristallo e pena, piangevi tu in profonde lontananze. La mia angoscia era un gruppo di agonie sopra il tuo cuore debole di sabbia. L'alba ci ricongiunse sopra il letto, le bocche su quel gelido fluire di un sangue che dilaga senza fine. Penetrò il sole la veranda chiusa e il corallo della vita aprì i suoi rami sopra il mio cuore nel sudario avvolto