UNA VISITA A COLMAR

Si dice che Colmar, almeno nel suo centro storico, sia il vero paese alsaziano (sotto tutela UNESCO), è un paesone di circa 70 mila abitanti ed è il capoluogo del dipartimento dell’ Alto Reno. A circa 70 km da Strasburgo, si raggiunge con i frequenti e veloci treni anche se non proprio economici, ogni ora parte come minimo un regionale oltre ad almeno un altro convoglio, è possibile prendere anche il veloce TGV, la soluzione più economica costa 12€ a tratta ed impiega 30 minuti. Ovviamente mi sveglio sotto la pioggia, mestamente raggiungo la stazione di Strasburgo pensando alla sfiga di tempo che mi sto beccando, durante il viaggio vedo molti campi allagati, dalle pozzanghere cerco di capire l’ intensità della pioggia, anche se il treno è velocissimo capisco che la pioggia è battente. Scendo in perfetto orario, mi chiudo nel mio K-way, apro il fido ombrellino e mi avvio verso il centro distante una ventina di minuti di cammino, noto con piacere che non piove più molto forte. Dal sito dell’ ufficio turistico di Colmar si può scaricare una cartina con un percorso che tocca le zone ed i monumenti principali del paese. La partenza è in Rue Kleber, vi arrivo e lo scroscio aumenta, mi salvo in corner salendo sul Comar Petit Train un trenino che in 30-35 minuti gira per il centro (6 €), mi da l’opportunità di ripararmi oltre a farmi vedere la carrellata di ciò che vedrò più tardi a piedi con calma. Come per magia, finito il tour in trenino la pioggia cessa del tutto. E allora via, cartina e guida alla mano mi butto alla scoperta di questo autentico gioiellino di paese, non bastassero la bellezza delle case a graticcio dai colori accesi, ci pensano le tantissime pasticcerie e panetterie con i loro profumi fragranti a rendere ancora più bello questo paese. Per non parlare delle vetrine delle cioccolaterie che espongono prelibatezze che fanno scendere l’ acquolina a litri…
La Petite Venise a Colmar
Il tour parte dal museo Underlinden, molto famoso e pieno di esposizioni interessantiche però non vedrò, tocca strade e costruzioni caratteristiche ed importanti fino alla zona più suggestiva: la Petite Venise. Ogni via ed incrocio offre scorci che meritano almeno 2-3 foto, certe prospettive sono addirittura fiabesche, da non perdere la Maison de Tétes, il complesso della Chiesa dei Domenicani e la Collegiale di San Martino, nei pressi si trovano la casa più antica di Colmar (Maison Adoplh) e quella che è considerata essere la più elegante (Maison Pfister). Passeggiando incantato e ingolosito dai profumi di baguette, torte e brioche, arrivo alla Koifhus, edificio imponente che ospitava la dogana, molto bella la copertura con tegole colorate che formano un motivo geometrico romboidale. Arrivato all’ elegante edificio che ospita il mercato coperto inizia il quartiere dei conciatori (Tanneurs), solo case a graticcio a più livelli variopinte con i balconi fioriti che si affacciano sul Lauch, un placido fiume che sembra più un canale, da non perdere Rue de la poissonerie, Rue Turenne, Rue S. Pierre e Point S. Pierre. Colmar è tutta qui, un paio d’ ore e la si gira per intero, mi verrebbe voglia di fare un altro giro visto che sta addirittura uscendo il sole, mi perdo per qualche altra viuzza fino a raggiungere Place du Champs de Mars (un parco più che una piazza) e la sua fontana, la stazione è a 5-600 metri, arrivo giusto in tempo per il treno che mi riporta a Strasburgo un’ ora prima di quanto programmato, giusto in tempo per poter completare la visita.
Qualche dritta (pochine pochine…..) per chi dopo cena non vuole andare subito a dormire, lo scenario non è molto esaltante soprattutto per chi cerca posti con musica, live band e un po’ di aggregazione, ci sono diversi pub con musica di sottofondo (fin troppo bassa) dove la gente sta prevalentemente seduta a chiacchierare, non c’è contatto, l’ atmosfera è molto molto rilassata, almeno nei pochi posti dove sono stato. Segnalo ‘Le Berthom’, ‘L Academie de la biere’, un paio di Irish Pub, teoricamente più ‘mossi’ il Mudd Club (ma io ho trovato poca gente) e ‘Le Rock City’ atmosfera rock-metal ma il volume è talmente basso che quasi non si sente la musica programmata, anche qui la tranquillità regna sovrana. Magari ai più giovani può andare meglio, Strasburgo ha una buona università con oltre 40.000 studenti, frequenti le feste a tema nei locali bazzicati dai ventenni, ‘L’ Exils’, ‘Le Seven’, ‘Le Korrigan’, ‘Underground’ e ‘Le Rafiot’ su una barca ormeggiata in Quai de Pecheurs, in questi locali, pur non essendovi entrato per ovvie ragioni anagrafiche… , nonostante il week-end non visto un gran movimento, insomma, chi va a Strasburgo si goda la bellissima città di giorno e non risparmi inutilmente le energie per serate folli che probabilmente non fanno parte del DNA di questa città. 

( Fonte :  Zingarate, 30 agosto 2014  )

Commenti

Post popolari in questo blog

IL BORGOMONDO DI ANTONIO FRANCAVILLA.

"BARBARA" DI PREVERT, OVVERO L'AMORE AI TEMPI DELLA GUERRA.

"DURANTE TUTTO IL VIAGGIO LA NOSTALGIA NON SI E’ SEPARATA DA ME” , poesia di NAZIM HIKMET