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Visualizzazione dei post da 2015

LA MUSICA DEL SECOLO SCORSO : IL ROCK N ROLL.

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" Prima di Elvis non c'era niente " ( John Lennon ) Il rock n roll è stato la musica del secolo scorso. Nonostante si voglia a tutti i costi sminuirne ogni velleità artistica riducendolo a mera manifestazione di impulsi giovanili privi di spessore culturale ed educativo, il Rock attraverso tutte le sue contaminazioni varie, avvenute attraverso la sua naturale evoluzione temporale, ha sempre dato voce e sostanza a tutte le istanze sociali giovanili, pronunciandosi spesso a chiare lettere contro ogni forma di violenza e sempre a sostegno di quei valori che sono alla base della convivenza civile dell’umanità. Tutti i vari raduni oceanici e i vari benefit degli anni settanta/ottanta, dalla No War agli aiuti in Africa, contro le armi e la violenza e contro la fame nel mondo, stanno lì a testimoniare quanto il mondo del rock abbia saputo esprimere in ogni occasione la propria indignazione, a volte anche concretamente, riuscendo persino a stimolare dibattiti importanti

IL VINILE : RITORNO AL PRESENTE

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Il massiccio ritorno del vinile sulla scena, travolgente, compulsivo come nessuno forse si aspettava, è una realtà inequivocabile. Un ritorno che ha tutto il sapore della rivincita. Innanzitutto i dati: nel 2014 in America sono stati venduti oltre 8 milioni di dischi ( + 84 per cento rispetto all'anno precedente ) e anche in Europa, Inghilterra in testa, ( ma anche l'Italia non scherza ) le percentuali di vendita hanno avuto impennate vertiginose. Questo improvviso interesse nei confronti del vinile, come fonte principale di ascolto della musica (quindi non soltanto come forma di collezionismo ), però ha fatto emergere un primo problema riguardo la produzione. Quest'anno avremo il boom e già ci fanno sapere che le stampe in circolazione potrebbero presentare qualche difetto di fabbricazione dovuto alle difficoltà con cui i vecchi macchinari sono costretti a far fronte ad una cosi improvvisa, elevata richiesta. Poi manca una vera rete di distribuzione efficiente ( quel

UNA LUNGA VITA DA NOMADI. L' ERA BEAT POP.

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I Nomadi sono stati i primi veri autentici beatnick italiani nati sulla scorta di una moda proveniente dalla Inghilterra intorno alla metà degli anni sessanta. Sono loro i veri hippies padani , capelli lunghi, corredo floreale appropriato e poca voglia di farsi giudicare dalla società ipocrita del tempo. Le loro origini bisogna cercarle tra Modena e Reggio Emilia, in quel tempo terra di fermenti beat al sapore di lambrusco e lasagne, in una regione d'Italia peraltro sazia ed opulenta come poche altre. Sono i Nomad i, complesso beat nato con una canzone, Come potete giudicare , nel 1966, ( sul loro effettivo esordio mettiamoci una pietra sopra ) che è già tutto un programma di intenti. Infatti, insieme a Nessuno mi può giudicare , della conterranea Caterina Caselli, fa tutt'uno col termine rivoluzione giovanile che fa tanto tendenza tra i giovani in quel momento di mutamenti epocali. La loro sarà una rivoluzione a metà poiché prevarranno ben presto gli interessi che cont

PERSONAGGI STORICI DI SAN MARCO IN LAMIS : MICHELE FULGARO, MUSICISTA POPOLARE.

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Quando a Michele Fulgaro , classe 1940,  gli viene regalata la sua prima chitarra ha soltanto 11 anni e nessuna idea circa il modo di suonarla. Il contatto con lo strumento, a cui sarà fedele per tutta la vita, si rivela subito produttivo poiché, appena appreso i primi accordi, carpiti sui pochi giornali d'epoca, Michele è già pronto ad inserirsi negli ambienti musical popolari del paese, che sono pochi ma abbastanza vivaci. Nella metà degli anni cinquanta, in paese, bisogna dirlo subito, vi è già una certa scena musicale che prende spunti dal repertorio melodico napoletano  contaminato  con canzoni popolari del posto. Il sodalizio, attivo sin dal dopoguerra, fa riferimento ad autentici pionieri come Tonino Lombardozzi , Nazario Tancredi , Luigi La Porta , Francesco Russo , eccellenti musicisti che stanno scrivendo le prime pagine di una storia memorabile che avrà nel tempo un suo sviluppo naturale, evolutivo, con risultati importanti che resteranno quale patrimonio della nostr

L'ULTIMO VALZER INSIEME AI POOH.

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Il famoso gruppo pop italiano ha annunciato, dopo cinquanta anni di vita musicale insieme, di sciogliersi l'anno prossimo. Sono previsti per l'occasione due mega concerti (Milano e Roma) e una nuova emissione di CD in formato deluxe. I Pooh , il famoso e popolare gruppo pop leggero italiano, ha deciso di finirla qui. Hanno detto basta dopo cinquanta anni esatti dalla loro prima apparizione discografica cioè dal 1966, anno in cui venne pubblicato il loro primo 45 giri,   Vieni fuori direttamente da una   cover   d'annata proveniente d'oltre manica. Un po come si usava in quel tempo le   cover , (che sono state una sorta di furto diffuso, legalizzato e condiviso), erano il retaggio abituale in cui si formavano carriere musicali e si ottenevano, per quelli meno fortunati, lampi di notorietà, poiché duravano lo spazio di un mattino. I   Pooh   iniziarono da subito a scrivere canzoni, con testi di tipo adolescenziale, grazie alla fertile penna di   Valerio Negrini

ABBIAMO TUTTI UN BLUES DA PIANGERE

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Mi vengono in mente un paio di album del nostro glorioso passato  Progressive per descrivere il panorama desolante che si respira oggi nella mia città : Felona e Sorona delle Orme e Abbiamo tutti un blues da piangere del gruppo jazz rock romano dei Perigeo . Il primo per fissare una immagine di decadenza ormai ineccepibile e il secondo per testimoniare una condizione di frustrazione che tutti avvertiamo e la conseguente impotenza nel porvi rimedio. Entrambi vanto del nostro (poco) autoctono Progressive Rock e pubblicati nello stesso anno 1973, il primo è un concept come si usava allora ovvero un tema che veniva blandito in tutta la durata del lavoro, nel nostro caso la vita di due pianeti immaginari appunto Felona , illuminato e felice come ben descrive Aldo Tagliapietra , leader e vocalist del trio veneziano, e Sorona invece triste e desolato, buio e angosciato. Due pianeti dirimpettai che hanno subito un diverso trattamento dal destino decisamente contrapposti. Luce e teneb

FORSE SI PUO' USCIRE DAL TUNNEL.

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La vicenda dei cani randagi avvelenati ad opera di uno o più balordi, che tanto sdegno ha provocato nella tranquilla cittadina di San Marco in Lamis, pone più di una questione. Dopo un primo momento di smarrimento e di incredulità dovute alle scarse informazioni sulla criminale mattanza, gran parte della popolazione ha reagito non solo cercando di individuare i responsabili appostandosi anche durante le ore notturne, e riuscendo persino a scoprire il profilo del criminale, senza tuttavia poterlo identificare con certezza assoluta, ma scendendo numerosa in piazza per protestare energicamente sopratutto contro il silenzio e l'indifferenza delle istituzioni sorde innanzi al dramma che si stava consumando in paese. E nonostante ci sia stato con largo anticipo l'annuncio sui social della manifestazione, nessuno di palazzo badiale si è sentito in dovere di testimoniare perlomeno una vicinanza verso i nostri amici a quattro zampe, che, tra l'altro, sono parte integrante del terr

I FABERI PROTAGONISTI AL NAT KING CLUB DI FOGGIA.

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Sabato 18 luglio torna la poesia e la musica di Fabrizio De Andrè a Foggia con la storica coverband Faberi, nata a San Marco in Lamis e cresciuta prima nel Gargano e poi sulla scena nazionale, che porterà il proprio decennale tributo a Faber al Nat King Club di Foggia, in collaborazione con l'associazione "La Chiave Artistica". Nati oltre dieci anni fa sulla scorta di una passione vera per la musica e la poesia di Fabrizio De Andrè , il gruppo   I FABERI , da San Marco in Lamis (Gargano) ha finalmente ottenuto i primi riconoscimenti importanti in ambito nazionale  peraltro meritatissimi per il rigore e la passione con cui interpretano la musica del grande genovese.  In dieci anni di attività si sono avvicendati in seno al gruppo vari musicisti ma la loro musica, sempre rispettosa della natura anarcoide di   Faber , a tratti persino ossequiosa per il gusto retrospettivo che inevitabilmente il nome rimanda, altre volte teatrale e autoreferenziale, ha in definitiva

IL BEAT ITALIANO CINQUANTANNI DOPO

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Il beat italiano esplose proprio di questi giorni di 50 anni fa. Fu un movimento spontaneo, liberatorio, impulsivo, fatto da giovani che, spinti da una irresistibile voglia di libertà, riversarono in musica tutta la loro ingenua ma incontenibile innocenza di vivere fuori dai clichè dove sino a quel momento la società li aveva trattenuti. Un comportamento senza precedenti i cui spunti vennero presi in prestito da analoghe circostanze presenti nel resto d'Europa (Inghilterra in primis) facilitati da un certo benessere socio economico evidente (il cosiddetto boom economico che ebbe una rilevanza fondamentale nella diffusione del beat). Il termine beat non ha una origine particolare (Beatles ?) tuttavia servì ad enfatizzare un periodo storico preciso e indimenticabile della storia del costume italiano, fatto di canzoni rubate al pop inglese di successo e balli semplici e seducenti in locali sorti ovunque come funghi sulla scia di questi fermenti (come il Piper , per esempio) che co