IL CANTAUTORE MICHELE GIULIANI IN ARTE MIKALETT.


Mikalett durante la registrazione di un brano di Gianni Morandi, suo idolo. 
Di Michele Giuliani, per tutti semplicemente Mikalett, possiamo dire tutto lo scibile possibile poiché in ambito artistico ha toccato ogni sfera d’interesse. Dalla canzone, al teatro dialettale, alla scrittura sino al ballo come attività ludica, senza contare la sua capacità di promozione in campo turistico (e in passato persino dirigente sportivo), il vulcanico Mikalett è riuscito a raggiungere un vasto campo di passioni che lo hanno portato ad essere considerato una delle figure più popolari del nostro paese.
Dal punto di vista canoro, sicuramente l’aspetto più interessante del suo profilo artistico, Mikalett, come cantautore, ha scritto e spesso pubblicato un buon numero di canzoni disperse tra audio cassette, vinili e compact disc, con testi e musica che spesso hanno fatto riferimento, per stile e contenuti, agli anni sessanta, ritenuto il periodo d’oro della canzone italiana di cui ancora oggi si ricordano i molti successi rimasti nel cuore e nella mente di tutti, soprattutto per quelli della nostra generazione e di cui Mikalett è stato fedele testimone.
Tra questi ausili anche una intera audiocassetta (dal titolo “Ballata per due briganti”), passata in seguito in digitale, in cui egli racconta, con il piglio genuino del cantastorie, le vicende terrene di due noti briganti del nostro paese, Lu Zambre e Orecchiomuzzo, attraverso due lunghe canzoni eseguite con un taglio narrativo molto seducente e un accompagnamento musicale di supporto, da parte di Angelo e Teo Ciavarella, altrettanto intrigante. Possiamo considerarla questa una esperienza pressoché unica nel nostro panorama canoro. Praticamente Mikalett è stato il solo a prendersi cura di un episodio della nostra storia dimenticata per trasferirla in musica, entrando così d’impeto nel cuore della vicenda, che possiede tratti eroici e romantici, per darle infine tutta la dignità che merita.
Naturalmente prima di questa esperienza ha dovuto fare i conti col suo tempo quando il mondo della canzone italiana funzionava in vinile. Infatti sono proprio due 45 giri, usciti a distanza di un anno l’uno dall’altro, nella metà degli anni settanta, a rivelare al paese le virtù artistiche del cantautore Mikalett. Si tratta di brani leggeri che esprimono sentimenti semplici come era d’uso in quei tempi, sempre rivolto al passato decennio che lui non ha mai fatto mistero di appartenere.
Dei due 45 giri sono rimasti soltanto pochi ricordi che il tempo ha fissato in una dimensione nostalgica. Alcune audiocassette fanno da apripista al suo debutto in digitale che avviene nel 2007 quando pubblica il CD “Mondo di sempre”. Si tratta di alcuni brani che, seppure in una forma grezza, vi appaiono per la prima volta. Del mazzo va soprattutto ricordato il brano “Sante Marche mia”, registrato con la collaborazione tecnica di Teo Ciavarella, ripreso in grande stile nell’album che egli pubblica nel 2011 dal titolo “Tutto mi appartiene”. La traccia, arrangiata magnificamente da alcuni musicisti del posto, troverà ascolto e avrà un successo incredibile diventando col tempo un po' il suo marchio doc. Ma ritornando al primo CD esso viene pubblicato nel 2007 e rappresenta per Mikalett il primo approccio alla realizzazione di un’opera nuova ed originale. Con i contributi determinanti di Ciro Iannacone alle consolle e la partecipazione di un pugno di musicisti del luogo, il cantautore sammarchese realizza finalmente il suo primo lavoro di lunga durata. Per la prima volta un brano, che peraltro da il titolo all’album, è scritto in tandem con Luigi Ciavarella, Autore del testo, mentre i restanti brani sono tutti di sua composizione. Lo stesso avviene con il successivo “Tutto mi appartiene” anche se questa volta gli interventi al testo del Ciavarella riguardano due canzoni, di cui una in particolare si riallaccia, per i contenuti espressi, al suo passato più esposto all’impegno civile (“Finalmente abbiamo visto il mare”). Nell’album trovano posto anche un paio di covers, dediche affettuose rivolte a due grandi cantautori di San Marco in Lamis, Tonino Rispoli e Maestro Tackis (Luigi Soccio).
Da aggiungere anche una raccolta di canzoni di Gianni Morandi come segno d' affetto nei confronti del suo idolo di sempre (“Senza perdere un attimo di tenerezza”) che chiude, per il momento, la sua attività cantautorale. Il rapporto avuto con la canzone di Gianni Morandi è sempre stato una costante della sua vita artistica.    
L’aspetto musicale è la parte più rilevante del personaggio ma accanto a ciò Mikalett ha prodotto, come si accennava nell’incipit, anche altre cose. Ma questa è un un' altra pagina.  
Luigi Ciavarella

Una recente immagine del cantautore garganico.


             

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